C'è stato un tempo in cui il cinema non sedeva al tavolo delle arti con la pittura, la musica o la scultura, ma occupava la stanza di servizio e veniva trattato con sufficienza se non con diffidenza. C'è stato anche un tempo, gli anni '50, in cui la professione di modella, che oggi è il sogno di molte, era considerata alla stregua della prostituzione. Poi è venuto il tempo dei fasti e delle feste, di Dalì e Warhol, del glamour sfrenato e, in seguito, puntuale come il mattino dopo, quello delle droghe pesanti, dei volti severi, della paura, dell'AIDS in particolare. La moda si reinventa e le modelle, per sopravvivere, devono fare lo stesso.